«Dopo essere diventato insegnante di Reiki sotto la guida diretta di Mikao Usui Sensei, gli sarebbe stato pressoché impossibile servire ancora la patria in circostanze di guerra, fosse anche stato nel servizio sanitario, in quanto non gli avrebbero permesso di utilizzare Reiki.»

(L'Anima del Reiki di Dario Canil)

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VENEZIA, IL PONTE DEI SOSPIRI

Il Ponte dei Sospiri è costruito in pietra d'Istria, stile barocco, e fu realizzato agli inizi del XVII secolo su progetto dell'architetto Antonio Contin per ordine del doge Marino Grimani.

Il Ponte dei Sospiri è un ponte di Venezia molto caratteristico, dislocato non lontano da Piazza San Marco, che scavalca il rio di Palazzo collegando, con un doppio passaggio, il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove. Infatti è l'unico ponte di Venezia completamente chiuso.

A Padova, vicino a Venezia, si è laureato in Psicologia Dario Canil, insegnante di Reiki e Sciamanismo, conferenziere e scritttore. Dario Canil organizza periodicamente seminari e corsi di Reiki e Sciamanismo a Dolo, Venezia, presso il Centro di Luce Fabiano. Dal 1997 Dario Canil propone a tempo pieno con competenza e professionalità l'insegnamento originale del Reiki di Mikao Usui, il Metodo Avanzato Karuna® Reiki, lo Sciamanismo secondo Carlos Castaneda (la via del guerriero), lo Sciamanismo Huna dalle Hawaii (la via dell'avventura).

Il Ponte dei Sospiri è ricco di suggestioni. ​ Ai tempi della Serenissima, i detenuti venivano portati agli uffici degli Inquisitori di Stato proprio attraverso il ponte. Per questo motivo, chi lo attraversava, respirava l’aria con estremo appagamento, sospirando per la libertà forse perduta per sempre o con la pseranza di poterla riconquistare.

Il Ponte dei Sospiri di Venezia è conosciuto in tutto il mondo, e viene preso come una delle mete privilegiate degli scatti fotografici dei turisti provenienti da ogni parte del globo. L'appellativo di "Ponte dei Sospiri" è documentato sin dalla fine del Settecento.

Il Ponte dei Sospiri, uno monumenti da visitare a Venezia, è pensile ed interamente chiuso, ed è composto da due stretti corridoi separati. Tutto era stato architettato al meglio per impedire sul nascere qualsivoglia velleità di fuga. Tuttavia, uno dei pochi ad essere riuscito a fuggire dalle prigioni fu Giacomo Casanova, con ogni probabilità il prigioniero più noto ad aver attraversato il ponte, anche se la sua rocambolesca fuga, una delle tante incredibili avventure del dongiovanni veneziano, non avvenne durante il trasporto verso la sala dei magistrati, ma in altre circostanze.