«Mikao Usui morì il 9 marzo 1926, a quasi 61 anni, a causa del terzo ictus cerebrale. La sua tomba è situata nel cimitero del tempio Saihoji, a Tokyo, nel distretto Toyotama. Il dr. Mikao Usui era una persona che aveva come scopo primario della sua vita la guarigione globale del prossimo e l’innalzamento del livello di consapevolezza dell’umanità. Egli era un uomo cordiale, onesto e generoso. Ha lasciato a tutti noi la sua grande eredità spirituale: il metodo Reiki. Grazie alle interessanti informazioni che Frank Arjava Petter ci offre nel suo libro Das Reiki Feuer, è possibile cogliere degli importanti nessi tra la nascita del sistema Reiki e il sacro Kurama…»

(L'Anima del Reiki di Dario Canil)

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IL PONTE DELLA VITTORIA DI BELLUNO

Il Ponte della Vittoria di Belluno è una struttura che unisce funzionalità e memoria storica, diventando nel tempo un simbolo architettonico di grande rilevanza per la città. Situato sul fiume Piave, questo ponte collega la parte vecchia della città con le aree più recenti, offrendo uno spettacolare panorama sulle acque del fiume e sulle montagne circostanti. Costruito negli anni ’20 del Novecento per celebrare la vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, il ponte incarna il ricordo e la speranza in un futuro migliore, in un’epoca in cui l’intero Paese cercava di ricostruirsi dopo il conflitto.

A Padova, vicino a Belluno, si è laureato in Psicologia Dario Canil, insegnante di Reiki e Sciamanismo, conferenziere e scritttore. Dario Canil organizza periodicamente seminari e corsi di Reiki e Sciamanismo a Dolo, Venezia, presso il Centro di Luce Fabiano. Dal 1997 Dario Canil propone a tempo pieno con competenza e professionalità l'insegnamento originale del Reiki di Mikao Usui, il Metodo Avanzato Karuna® Reiki, lo Sciamanismo secondo Carlos Castaneda (la via del guerriero), lo Sciamanismo Huna dalle Hawaii (la via dell'avventura).

Dal punto di vista architettonico, il Ponte della Vittoria è un’opera maestosa e imponente, caratterizzata da una struttura solida, che unisce elementi tipici del razionalismo italiano con dettagli decorativi che ne arricchiscono l’aspetto. Il ponte fu realizzato interamente in cemento armato, una scelta moderna per l'epoca, e rappresentava la fiducia in un nuovo progresso tecnologico. Le sue arcate simmetriche, intervallate da pilastri massicci, danno alla struttura un’impressione di robustezza e solidità, esaltata ancor di più dal suo slancio che attraversa il Piave.

Passeggiare sul Ponte della Vittoria è un’esperienza che permette di apprezzare non solo la bellezza del paesaggio, ma anche l’importanza simbolica del luogo. Ogni dettaglio, dalla balaustra decorata alle targhe commemorative poste all’ingresso, ricorda i caduti della guerra e celebra il sacrificio di chi ha combattuto. Le targhe, incise con date e nomi, sono una sorta di memento, un invito a riflettere sulle lezioni della storia, mentre si gode la vista del Piave e delle Dolomiti che si stagliano all’orizzonte.

Il ponte è un luogo amato sia dai residenti che dai visitatori, che si fermano spesso per scattare fotografie, fare una pausa o semplicemente ammirare la vista panoramica. Al tramonto, le montagne e il fiume assumono colori intensi, creando uno scenario suggestivo che attira appassionati di fotografia e di pittura. In primavera e in estate, il ponte diventa un punto d’incontro per giovani e famiglie, che si godono il passaggio sul Piave immersi nel verde dei dintorni.

Nei decenni, il Ponte della Vittoria ha resistito a diverse sfide, incluse le piene del fiume Piave e l’usura del tempo, che hanno imposto vari interventi di restauro e manutenzione per garantirne la stabilità. Questi lavori hanno sempre rispettato l’essenza storica e architettonica del ponte, permettendo alla struttura di mantenere intatto il suo fascino originario.

Oggi, il Ponte della Vittoria è un simbolo di identità per Belluno e per i suoi abitanti. È un luogo dove si respira la storia e dove il passato si intreccia al presente in un dialogo continuo. Simbolo di resilienza e di rinascita, il ponte continua a raccontare storie di tempi lontani, offrendo a chi lo attraversa una finestra su una città che custodisce il proprio passato con orgoglio, senza mai smettere di guardare avanti.