«I cristalli e i minerali in generale possono essere trattati molto efficacemente con il Reiki. Se adoperi i cristalli durante un trattamento è opportuno purificarli dopo l’uso. Essi sono dei potenti catalizzatori e convogliatori d’energia e a contatto con esseri umani, animali o piante che abbiano bisogno di ricaricarsi, la donano «amorevolmente» in virtù del naturale processo di riequilibrio che si instaura nel contatto tra due diverse forme vibrazionali.»

(L'Anima del Reiki di Dario Canil)

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PADOVA, LA SPECOLA

La Specola è conosciuta popolarmente anche come la torre di Galileo, però si tratta di una tradizione più leggendaria che reale. Galileo Galilei, infatti, operò a lungo all’università di Padova, ma negli anni che vanno dal 1592 al 1610, un secolo e mezzo prima che si cominciasse a parlare della realizzazione di un osservatorio proprio a Padova.

La torre attualmente ospita un museo astronomico. L’osservatorio è oggi una struttura di ricerca che fa capo all’Istituto Nazionale di Astrofisica.

foto di Mauro Vanz

Proprio a Padova, si è laureato in Psicologia Dario Canil, insegnante di Reiki e Sciamanismo, conferenziere e scritttore. Dario Canil organizza periodicamente seminari e corsi di Reiki e Sciamanismo a Dolo, Venezia, presso il Centro di Luce Fabiano. Dal 1997 Dario Canil propone a tempo pieno con competenza e professionalità l'insegnamento originale del Reiki di Mikao Usui, il Metodo Avanzato Karuna® Reiki, lo Sciamanismo secondo Carlos Castaneda (la via del guerriero), lo Sciamanismo Huna dalle Hawaii (la via dell'avventura).

foto di Cristian Lazzaro

La Specola è la sede dell'Osservatorio Astronomico di Padova, una delle più importanti strutture di ricerca dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.

foto di Mattia Capogrosso Sansone

Nato come gabinetto universitario, nel 1923 l'Osservatorio Astronomico di Padova divenne un ente giuridico autonomo, mantenendo la sede della Specola e la proprietà di tutti gli strumenti; come tale attraversò l'intero XX secolo. Nel 2002, persa la sua personalità giuridica, esso è divenuto una delle principali strutture di ricerca dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l'Ente di Ricerca nazionale preposto allo studio della scienza del cielo.

L’Osservatorio, da più di duecento anni produce ricerca di alta qualità a livello internazionale e dal 1994 ha scelto di aprire alla città il suo nucleo più antico, proprio la torre, rendendola un interessante museo astronomico.

foto di Franca Segato

La Specola è uno dei simboli più rappresentativi della storia di Padova: l'alta torre riporta alla tirannia di Ezzelino III da Romano che nel 1242 aveva creato un castello con due torri di cui la maggiore era il luogo in cui il tiranno rinchiudeva e torturava i prigionieri.

I Carrara, successivi signori di Padova, nel 1374 costruirono un nuovo castello-fortificazione sui resti del vecchio come baluardo difensivo e splendido edificio con interessanti decorazioni sia interne che esterne.

Nel maggio 1761 il Senato della Repubblica di Venezia emanava un decreto con il quale istituiva un osservatorio astronomico all'Università di Padova, da adibire anche a luogo di addestramento dei futuri astronomi. Nel 1765, l'incarico di visitare i principali osservatori italiani per informarsi sulla struttura dell'edificio e sui principali strumenti necessari all'attività dell'astronomo venne affidato al professore di astronomia, geografia e meteore, l'abate Giuseppe Toaldo (1719-1797).

Toaldo affidò a uno dei più abili architetti del tempo, Domenico Cerato (1715-1792), l'incarico e dopo un decennio, nel 1777 la Torre divenne Osservatorio astronomico, ovvero secondo l'etimo latino: "specula astronomica".

La nuova specola, una delle più belle nell'Europa del Settecento, fu visitata da illustri personaggi, come il poeta e drammaturgo tedesco Johann Wolfgang Goethe, che nel 1786 descrisse nel suo diario di viaggio lo splendido panorama di Padova che poté ammirare dall'alto della torre dell'Osservatorio.