«La vitalità e la salute stessa del corpo fisico, così come l’evoluzione personale sono in connessione con il grado di armonia e di funzionalità dei chakra. Tutti i chakra sono sempre aperti, ma sono più o meno disarmonici. I chakra sono centinaia e sono situati all’interno di una fitta rete nella quale i percorsi di connessione e di trasporto dell’energia sono chiamati «meridiani». Per quanto concerne la pratica del Reiki può essere utile durante un trattamento focalizzarsi principalmente sui sette chakra principali, i quali formano un canale energetico che, seguendo la colonna vertebrale, va dal coccige (area anogenitale) alla sommità del capo..»

(L'Anima del Reiki di Dario Canil)

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PADOVA, PIAZZA E BASILICA DI SANT'ANTONIO

Ristoranti, caffè, librerie, bancarelle, dolci e liquori: tutto nella piazza sorta in epoca medievale intorno alla Basilica di Sant'Antonio per accogliere folle di pellegrini provenienti da ogni angolo d'Europa, è intitolato alla figura carismatica del santo portoghese che morì a Padova nel 1231, lasciando dietro di sé una devozione cosi intensa da superare qualsiasi sfida del tempo.

L'unico personaggio estraneo a tale mistica atmosfera è il valoroso capitano della Repubblica di Venezia Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, ritratto con il bastone di comando in pugno nel monumento equestre che Donatello realizzò tra il 1447 e il 1459, prendendo a modello i capolavori dell'antichità.

Proprio a Padova, si è laureato in Psicologia Dario Canil, insegnante di Reiki e Sciamanismo, conferenziere e scritttore. Dario Canil organizza periodicamente seminari e corsi di Reiki e Sciamanismo a Dolo, Venezia, presso il Centro di Luce Fabiano. Dal 1997 Dario Canil propone a tempo pieno con competenza e professionalità l'insegnamento originale del Reiki di Mikao Usui, il Metodo Avanzato Karuna® Reiki, lo Sciamanismo secondo Carlos Castaneda (la via del guerriero), lo Sciamanismo Huna dalle Hawaii (la via dell'avventura).

S'innalza isolato di fronte al sagrato della Basilica, edificata tra il 1232 e la metà del XIV secolo in forme grandiose e solenni, culminanti in un tripudio di cupole e pennacoli che rievocano con le loro cuspidi ottagonali i minareti orientali. Quasi per contrasto, la facciata a capanna si distingue per le semplici linee romanico-gotiche, con al centro il portale a tutto sesto che termina nel timpano con rosone centrale.

L'interno offre un compendio di arte gotica e rinascimentale: gli affreschi di Altichiero nella cappella di San Felice (1320-1395), quelli eseguiti da Giusto de' Menabuoi per il Beato Luca Belludi (1382) l'arca di marmo con le spoglie del Santo, la scenografica cappella barocca del tesoro o delle Reliquie, opera dello scultore Filippo Parodi.

Sull'altare maggiore, realizzato da Donatello negli anni del suo soggiorno a Padova (1443-14453) i drammatici rilievi della Pietà e della Deposizione, le vibranti e coinvolgenti narrazioni dei Miracoli, la dolcezza della Madonna in trono col bambino sono i capolavori lasciati dal grande scultore fiorentino che sapeva coniugare il vivace realismo con una spiccata passione per l'arte classica.

(Da Le guide di DOVE "Veneto" Corriere della Sera)