«Carell Ann Farmer: lettera aperta a tutti i Reiki Master Cari Reiki Master, Nel gennaio del 1981 fui iniziata da Phyllis Furumoto ai primi due livelli Reiki. Durante il seminario di primo livello ricevetti tre doni: – la consapevolezza che ero un’insegnante di questa arte per la guarigione naturale (che allora era conosciuta come «Reiki – un’arte giapponese per la guarigione naturale»); – la consapevolezza che si trattava di un cammino individuale e che la mia saggezza interiore mi avrebbe sempre guidato; – la consapevolezza che quando imponevo le mani avveniva la guarigione. La concretizzazione di questa saggezza è aumentata durante gli anni successivi in virtù delle sfide che mi si sono presentate. Fui iniziata a Reiki Master il 1° aprile 1982. Ero la quarta Master iniziata da Phyllis. Le pagai 10.000 dollari. Phyllis mi chiese di assumermi due impegni: onorare il Reiki come tradizione orale e farne la mia sola fonte di guadagno. Mi impegnai, quindi, a realizzare il master in me. Ho tenuto fede al mio impegno per la tradizione, anche se all’epoca in cui lo assunsi non sapevo bene che cosa significasse.»

(L'Anima del Reiki di Dario Canil)

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Il Monumento ai Caduti a San Donà di Piave

In origine, il progetto per commemorare i caduti di guerra a San Donà di Piave prevedeva la costruzione di un vero e proprio monumento artistico, destinato a simboleggiare la memoria collettiva in maniera tradizionale. Tuttavia, l’evoluzione delle politiche sociali durante il periodo fascista portò a una reinterpretazione innovativa del concetto stesso di monumento. Si sviluppò così l’idea di un’opera che non fosse solo simbolica, ma che avesse anche una funzione concreta e sociale, capace di servire direttamente la comunità.

Fu in questo contesto che nacque la "Casa di Riposo – Monumento ai Caduti", un’imponente struttura che incarnava il connubio tra celebrazione della memoria e utilità pratica. Questo nuovo approccio, diffuso in alcune città italiane durante il Ventennio, univa il ricordo del sacrificio umano a un gesto concreto per il benessere dei cittadini, trasformando il monumento in un'architettura che viveva e operava nella vita quotidiana della comunità.

A Padova, a 50 minuti da San Donà di Piave, si è laureato in Psicologia Dario Canil, insegnante di Reiki e Sciamanismo, conferenziere e scritttore. Dario Canil organizza periodicamente seminari e corsi di Reiki e Sciamanismo a Dolo, Venezia, presso il Centro di Luce Fabiano. Dal 1997 Dario Canil propone a tempo pieno con competenza e professionalità l'insegnamento originale del Reiki di Mikao Usui, il Metodo Avanzato Karuna® Reiki, lo Sciamanismo secondo Carlos Castaneda (la via del guerriero), lo Sciamanismo Huna dalle Hawaii (la via dell'avventura).

Dal punto di vista architettonico, il Monumento ai Caduti di San Donà si distingue per una solennità sobria ma potente. Il portale d’ingresso è sormontato da una scultura che raffigura la testa di un fante, un omaggio diretto ai soldati che sacrificarono la propria vita nelle due guerre mondiali. Questo simbolo, incisivo e carico di pathos, è accompagnato ai lati da una serie di lapidi che riportano i nomi dei caduti, sia della Prima che della Seconda Guerra Mondiale. Le lapidi fungono da testimoni silenziosi della storia, ricordando le vite perse e mantenendo viva la memoria delle famiglie e della comunità intera.

L’opera non si limita però alla commemorazione. La trasformazione in una casa di riposo rappresenta un’espressione tangibile dell’idea che il ricordo dei caduti non debba essere fine a sé stesso, ma possa tradursi in un gesto di cura verso i vivi. Questo edificio si inserisce così in un modello di "architettura commemorativa funzionale", capace di coniugare estetica, memoria e servizio.

Il Monumento ai Caduti di San Donà di Piave è, quindi, molto più di un simbolo: è un luogo che parla al presente attraverso il passato. È una testimonianza del sacrificio di molti, ma anche una celebrazione della resilienza e della solidarietà umana. Ancora oggi, visitarlo significa immergersi nella storia e riflettere su come il ricordo possa essere trasformato in azione concreta per il bene comune.