KHNUM KHUFU - CHEOPE

A COSA SERVIVA LA PIRAMIDE DI CHEOPE KHNUM KHUFU

Alcuni mesi fa ha fatto clamore l’annuncio dell'archeologo ed ex ministro egiziano Zahi Hawass in una conferenza stampa della esistenza di un altro corridoio nella piramide di Cheope, una sorta di tunnel di 9 metri di lunghezza e poco più di 2 metri di larghezza scoperto dietro l'entrata principale.

Sembra assurdo che ci si esalti per l’esistenza di un tunnel di 9 metri e si faccia quasi finta di nulla davanti all’annuncio clamoroso della scoperta di due ricercatori italiani, Corrado Malanga (già docente di Chimica e ricercatore presso l’Università di Pisa ed autore di molte pubblicazioni) e Filippo Biondi (Department of Electronic and Electrical Engineering, University of Strathclyde, Glasgow), che ne avevano parlato già 6 mesi prima (con pubblicazione su una rivista scientifica) e, soprattutto, fanno presente di aver scoperto ben altro all’interno della Piramide di Khufu, come la chiamavano gli antichi.

Malanga e Biondi sono riusciti a entrare all’interno del monumento di pietra attraverso l’utilizzo di una tecnologia innovativa: il radar ad apertura sintetica.

I ricercatori Corrado Malanga e Filippo Biondi, utilizzando la tecnologia radar satellitare ad apertura sintetica (SAR), hanno ottenuto una visione senza precedenti dell'interno e del sottosuolo della Piramide di Cheope.

Corrado Malanga

Il radar SAR, generalmente limitato nella penetrazione dei materiali solidi, riesce solitamente solo a fornire immagini delle superfici esterne. Tuttavia, Malanga e Biondi hanno sviluppato una nuova tecnica basata sull'analisi dei micromovimenti della piramide, provocati da onde sismiche naturali. Questa metodologia innovativa ha permesso di ottenere un'eccezionale immagine tomografica 3D ad alta risoluzione, che ha reso la struttura interna della piramide trasparente e osservabile in maniera dettagliata, quasi come un cristallo.

Filippo Biondi

Grazie a questa tecnica, sono stati individuati e misurati elementi e strutture precedentemente sconosciuti all'interno del monumento. Questa scoperta può rivelare nuove informazioni storiche di enorme rilevanza, sfidando molte delle attuali conoscenze.

Si tratta di una documentazione di qualcosa di veramente sconvolgente, capace di cambiare la storia come è conosciuta.

E l’hanno pure pubblicata su una rivista scientifica internazionale. Sarebbe davvero il caso allora di fare ulteriori approfondimenti, ma il sistema, si sa, è refrattario ai cambiamenti.

Il libro "Khnum-Khufu" affronta questioni fondamentali sulla Piramide di Cheope, offrendo risposte basate su nuove ricerche e scoperte rivoluzionarie. Tra le principali domande, viene esplorata la vera funzione della piramide, svelando che potrebbe non essere stata solo un monumento funerario, ma avere uno scopo più complesso e misterioso. Un altro quesito riguarda la costruzione della piramide senza l'utilizzo della ruota, suggerendo tecniche avanzate e ancora poco comprese che hanno permesso un'impresa ingegneristica di tale portata.

La ricerca fa luce anche su ciò che è realmente nascosto all'interno della piramide, grazie all'utilizzo di tecnologie all'avanguardia come il radar satellitare ad apertura sintetica (SAR), che ha permesso di esplorare aree inaccessibili e rivelare nuove camere e gallerie mai conosciute prima. Infine, il libro discute in che modo queste scoperte richiedano una revisione della storia umana, mettendo in discussione le convinzioni consolidate sulle capacità delle civiltà antiche e invitando a un nuovo sguardo sulla loro evoluzione tecnologica e culturale.

Corrado Malanga - Filippo Biondi, Khnum-Khufu - Cheope: la fine di un mistero
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«Questo libro raccoglie trent’anni di esperienza della pratica del metodo Reiki. In esso trovi tantissime informazioni: storiche, filosofiche, pragmatiche, coscienziali. Se hai avuto la possibilità di incontrare il Reiki nel tuo percorso e ora desideri approfondire l’argomento, questo è il libro che fa per te. Non è il solito testo fatto come tanti altri a fotocopia. Qui puoi davvero incontrare la forza spirituale che anima la pratica energetica lasciataci in eredità dal dr. Mikao Usui. Quando nel 1998 per la prima volta ho pubblicato i simboli Reiki nel libro Reiki - Cammina le tue Parole, ho smosso non poco le acque nel panorama Reiki italiano in quanto la cosa era ritenuta fino allora tabù. Addirittura veniva insegnato, durante i seminari, di non pronunciare il nome e di non fare vedere i disegni dei simboli in presenza di chi non avesse il Secondo Livello. Nel 1999, con il libro La Vera Storia del Reiki, scritto insieme a Frank Arjava Petter – lo scopritore del manuale e della tomba di Usui – le acque le ho smosse ancor più andando a frantumare la rigidità, i luoghi comuni e le mille inesattezze che circondavano sia la storia che la pratica metodologica del Reiki.»

(Dario Canil, L'Anima del Rieki)