Perché divulgare liberamente i Simboli Reiki
Tradizionalmente i Simboli Reiki non sono stati occultati. Tantomeno dovrebbero esserlo oggi.
SEGRETEZZA, POTERE, IPOCRISIA
Durante il mio primo incontro con i simboli del Secondo Livello Reiki mi venne detto – anzi, quasi intimato – di custodirli gelosamente nella massima segretezza. Pronunciare i loro mantra in presenza di persone che non avessero il Secondo Livello o, peggio ancora, esibire la loro rappresentazione grafica, avrebbe comportato per me l’irreversibile perdita dei loro straordinari poteri.
Credo che molti abbiano condiviso questa mia esperienza. Razionalmente ritenevo giustificato tale atteggiamento nella misura in cui consideravo essenziale un uso corretto e responsabile dei simboli; ma il mio sentire continuava ad avvertirmi che c’era qualcosa di sbagliato nel perpetuare un occultamento così rigido e dogmatico.
Possibile che qualche Reiki Master (o la maggioranza di essi) volesse mantenere la segretezza attorno ai simboli per alimentare il fascino del mistero e per "giustificare" il costo, talvolta elevato, del Secondo Livello Reiki?
C’è dunque chi ritiene che i simboli appresi siano da custodire gelosamente e che mai e poi mai possano essere rivelati – pena la perdita del loro benefico potere!
Ma c’è anche chi ritiene che i simboli possano tranquillamente essere divulgati – senza per questo "annacquarsi", contaminarsi o perdere di potere. Secondo questa interpretazione, l'unica cosa che conta è il corretto e responsabile uso da parte di chi già li conosce e che grazie all’armonizzazione può attivarli: coloro che hanno il Secondo Livello.
Per fare un po’ di chiarezza nei confronti di una questione controversa e assai dibattuta sembra opportuno partire dalle basi stesse dell’oggetto in discussione.
COME FUNZIONA UN SIMBOLO REIKI?
Tutto è energia, e tutto è interconnesso. Ogni cosa è una manifestazione individualizzata della stessa Energia, una forma specifica. Ogni energia ha una forma e un contenuto. Nella forma si riversa il contenuto, l’informazione, la consapevolezza. Attraverso la forma possiamo giungere al contenuto. Possiamo creare nuove forme e riempirle di contenuto.
Partendo da tali premesse propongo diverse spiegazioni:
- una di queste considera i simboli come un prodotto umano, qualcosa che è stato originato dall’uomo all’interno delle consuete coordinate spazio-temporali;
- un’altra vede invece come presupposto che essi abbiano avuto origine da altre dimensioni, altri mondi, uno spazio archetipoco di conoscenza animica, ovvero contesti che non rientrano nei nostri ordinari parametri percettivi. Con questi altri mondi, piani o dimensioni il simbolo stabilirebbe una connessione, un contatto, una comunicazione.
Secondo la prima ipotesi quando molte persone utilizzano un simbolo, o quando molte persone associano a un simbolo un sentimento assai specifico e una particolare consapevolezza, allora quella forma viene caricata di un assai specifico contenuto, energia, informazione o consapevolezza.
Attori di un siffatto processo sono individui che "proiettano" contenuti psichici propri su un oggetto esterno. Nel nostro caso specifico, energie psichiche sarebbero state connesse ai simboli Reiki a noi noti attraverso molteplici, particolari, forti e prolungate "proiezioni". Colui che utilizza i simboli così connotati usufruirebbe da un lato della potenza in essi contenuta e contemporaneamente contribuirebbe a perpetuare – e addirittura ad aumentare – tale potenza immettendo nel circuito la propria energia psichica, il proprio intento.
L’altra importante ipotesi parte dal presupposto che i simboli del Reiki non abbiano origine dal mondo tridimensionale a noi noto (definito da taluni la virtualità). Secondo tale ipotesi essi sono archetipici intermediari - medium - collegamenti tra questa realtà e altre dimensioni, o piani dell'essere. Essi connettono l’individuo che è stato iniziato al Secondo Livello con l’energia di questi piani e la loro effettiva potenza, così come il loro significato, sono frutto di questo contatto, di questa risonanza e della capacità di esserne consapevoli.
Ho voluto accennare ai possibili meccanismi di funzionamento dei simboli del Reiki perché quasi tutte le argomentazioni di coloro che predicano la necessità della loro segretezza ruotano attorno alla possibilità che i simboli stessi si possano contaminare o possano perdere il loro potere.
SIMBOLI REIKI ANNACQUATI O SPORCATI?
Questa assurdità sembra presto sfatata: nell’ipotesi che i simboli siano semplicemente contenitori (d’origine umana) di proiezioni altrettanto umane, parrebbe assai più fruttuoso ritirare le proprie proiezioni da esse e lavorare direttamente con le proprie forze. Invece di continuare a proiettare su simboli (che in quest’ipotesi si equivarrebbero tutti), si tratterebbe di integrare nella propria personalità la consapevolezza (e l’energia ad essa legata) delle grandissime potenzialità che tutti abbiamo, indipendentemente da qualsivoglia simbolo.
Anche nell’ipotesi che vede i simboli Reiki come ponti di connessione con altri piani dell’esistenza, ogni discussione sulla loro diffusione è priva di fondamento, così come ogni controversia sulle loro differenti rappresentazioni grafiche. La forma corretta dei simboli, il nostro grado personale di consapevolezza, il nostro intento e, soprattutto, la risonanza con essi sono decisivi al fine di realizzare un corretto e responsabile collegamento con l’Energia Vitale.
Il fatto che essi vengano visti (o che ne vengano pronunciati i mantra) da individui «non-armonizzati» al Reiki, ma che comunque tentino di usarli, non può pregiudicarli in alcun modo. Essi sono "al di là" di ogni annacquamento o contaminazione, in quanto solo attraverso la risonanza con essi possiamo condividerne le peculiarità energetiche.
LA RISONANZA
I simboli sono contemporaneamente in ognuno di noi (perché sono luce e noi siamo luce), ma anche lontanissimi da noi (oltre le barriere della normale percezione, al di là della nostra attenzione cosciente). È la risonanza, l’attivazione del Reiki che ce li fa sentire, ci ridona consapevolezza di connessione.
Va ricordato, infine, che anche i simboli, come l’intero «metodo» Reiki, sono soltanto un mezzo, un efficace pretesto energetico utile a ricordarci la nostra connessione con l’Energia Universale, la nostra connessione con l’Uno, il Tutto. Reiki aiuta il nostro cuore a ricordare ciò che il nostro cuore conosce da sempre, ma che ha "dimenticato" in quanto distratto dal vivere quotidiano.
I simboli Reiki guidano solamente i nostri primi passi nell’Energia; essi hanno amore, scopo, direzione, potenza, ma in ognuno di noi vi è già tutto l’amore, la conoscenza, la forza. L'Uomo è costituito nell'essenza di Amore, di Intelligenza e di Energia.
Va ricordato che sul sacro Monte Kurama, dove Mikao Usui ebbe la sua esperienza di Satori (un particolare stato alterato di coscienza), vi è un tempio in cui si onora la divinità costituita proprio da AMORE, LUCE e FORZA!
In quel tempio i sacri simboli di Amore, Intelligenza ed Energia sono pubblicamente esposti! Curioso, vero? Divulgare i corretti simboli tradizionali significa anche dare un riferimento a tutte quelle persone che per vari motivi hanno ricevuto simboli disegnati con approssimazione o addirittura sensibilmente alterati.
IL NON-ATTACCAMENTO
Ogni mezzo esterno utile a ridestare le facoltà del nostro spirito e a ricordarci chi siamo deve, una volta assolto il proprio compito, essere riconosciuto e abbandonato. Nell’evoluzione verso la luce nessuna forza dello spirito dovrà mai essere ancorata a un punto fisso, nemmeno a un simbolo Reiki.
Attraverso la risonanza, la crescita di consapevolezza e il nostro sentire più sviluppato, sapremo quando non avremo più necessità di utilizzare i simboli Reiki in quanto li avremo interiorizzati e ne percepiremo la forza direttamente nel cuore. Il nostro spirito trascenderà ogni simbolo quando avrà piena consapevolezza che il battito del nostro cuore è in risonanza con il battito dell’universo intero. Il cuore non conosce distanze...
Indice Sezione I Simboli del Reiki