Trattamento Reiki ai farmaci
La purificazione energetica della chimica del farmaco attraverso il Reiki
«Sento che per essere libero ho bisogno proprio di essere padrone delle mie risposte, perché esse mi formano, mi insegnano, mi fanno crescere verso la verità di ciò che sono. Come posso pensare che la fortuna mi piova dal cielo senza muovere un dito? Sembra così evidente sul piano fisico. Posso forse sperare di sviluppare i miei muscoli stando pigramente fermo? Credo proprio di no. In realtà sviluppo la forza fisica in proporzione a quanto mi alleno. Dunque posso aspettarmi analoghi risultati dall’amore. Solo coltivando amore posso ragionevolmente pensare che ne raccoglierò i frutti.»
(Dario Canil, L'Anima del Reiki)
REIKI AI FARMACI
«Il farmaco serve quando il medico lo prescrive, ma sarebbe opportuno non abusarne mai e cercare anche di utilizzare il più possibile le risorse naturali. Per esempio, è vero che un antibiotico solitamente ha un’azione rapida, ma non sempre viene azzeccata la sua scelta perché i batteri sono centinaia e il farmaco, solitamente selettivo, ne colpisce soltanto alcuni ceppi. L’Argento Colloidale sembra avere un’efficacia assai maggiore senza presentare controindicazioni.
Per quanto riguarda raffreddori e influenze, solitamente non viene abbastanza considerata l’importanza della Vitamina C, che a detta del doppio vincitore del Premio Nobel Linus Pauling 113 (1901-1994) ha un effetto straordinario nel contrastare tali patologie.
Insomma, spesso per la fretta tendiamo a non utilizzare sostanze e risorse naturali ricorrendo invece in modo eccessivo ai medicinali, i quali inibiscono la risposta reattiva naturale dell’organismo. Per cui suggerisco sempre una contatto stretto col proprio medico curante, al pari di un atteggiamento sobrio e aperto alle risorse naturali, quali la fitoterapia, gli olii essenziali, l’omeopatia, la naturopatia in generale.
Trattamento Reiki ai farmaci
La chimica del farmaco è tale per cui "fa bene" per alcuni aspetti e "fa male" per altri aspetti in quanto è intossicante e può manifestare effetti collaterali. Il trattamento Reiki migliora l’azione specifica e mirata del principio attivo del farmaco, ne riduce notevolmente gli effetti collaterali e mette in risonanza il medicamento proprio con la stessa energia (Reiki) con cui noi siamo già in risonanza, favorendone l’assimilabilità e la digeribilità.
Affinché tali effetti positivi si realizzino veramente è opportuno trattare il farmaco con il Primo Livello Reiki almeno ¾ d’ora. Puoi trattare direttamente l’intera scatola di medicinali mentre stai facendo altre cose, come leggere o guardare la televisione.
Qualunque farmaco merita di essere trattato (compresa la pillola anticoncezionale, per la quale tuttavia è opportuno lanciare l’intento che permanga l’anticoncezionalità) sia che debba essere assunto da noi sia da altre persone. Se durante il trattamento senti fastidio, prurito o dolore nelle mani significa che stai disinquinando la medicina. Tutte le tossine che stai trasmutando non vengono ingerite successivamente.
Con il Reiki tu purifichi di molto il farmaco e in un certo senso gli "insegni" o "gli ricordi" cosa deve fare per favorire la salute e questa informazione (una sorta di indicazione stradale) è come se lo rendesse più potente a parità di dosaggio.»
(Dario Canil, L'Anima del Reiki)
Indice Sezione Reiki Pratico di Primo Livello