Reiki Info presenta
L'Intento di Liberazione
Come invitare la componente Animica a riprendersi la sua Libertà di Essere
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RITUALITÀ, BATTESIMI, SIGILLI
E INIZIAZIONI NON VOLUTE
Esistono importanti sigilli, manipolazioni, legami e interferenze spirituali. Quanto segue può essere riferito al battesimo cattolico, alla comunione, alla cresima (data la diffusione e la rilevanza di tali pratiche in Italia) e si estende, con i dovuti aggiustamenti, alle più svariate forme di interferenza e manipolazione spirituale ed energetica, essendo i meccanismi generali i medesimi. Il solo fatto di entrare fisicamente in una Chiesa (cattolica, Scientology, Geova ecc.) attiva già di per sé dei sigilli energetici miranti a favorire, come per ogni dipendenza, un più facile ritorno a quella stessa Chiesa.
«Atto interferente» specifico è invece ogni azione battesimale e sacramentale, iniziatica, attivante o manipolante che si sia subita in seno alla Chiesa cattolica così come nell’ambito di un qualsiasi contesto religioso o esoterico (pseudoesoterico), oppure di circostanze riconducibili a interferenze aliene di qualsivoglia natura. Secondo l’amico Carlo Dorofatti, l’atto interferente, che nella visione dualistica dell’Essere può avere accezione sia positiva che negativa, va inteso fondamentalmente come la connessione a una «forza» o a un sistema di credenze e prassi religiose e sociali, o a un dio o un pantheon divino, o a una Chiesa, o a una scuola di pensiero, o a una via iniziatica, o a un maestro o a un guru così come a un corpo dottrinario, a un serbatoio energetico, a una forma-pensiero o psicocreatura, a un contesto rituale e così via.
L’interferenza negativa si realizza quando non vi è reale consenso da parte della persona che la subisce. Essa viene esercitata da parte di un mediatore: un maestro, un sacerdote o un ente alieno che in tutti i casi interferiscono manipolando profondamente l’anima, l’energia e la mente umana, assumendo dunque un atteggiamento predatorio e vampiresco a diversi livelli di invadenza e di predazione.
L’azione viene imposta approfittando della inconsapevolezza in cui versa una creatura di pochi giorni che viene portata a subire un battesimo, oppure approfittando di uno stato di ignoranza e di conseguente scarsa coscienza, stato che spesso rientra in una più diffusa, subdola e sistematica strategia di manipolazione e di condizionamento sociale collettiva e generazionale, ovvero perpetuata nel tempo anche attraverso la complicità di una consolidata prassi, come per esempio la partecipazione al catechismo, alle messe, alle attività parrocchiali, e forte di quelli che divengono nel tempo usi e costumi, convenzioni e conformismi, come nel caso specifico della cultura cattolica. dell’essere umano, delle tradizioni religiose ed esoteriche d’Oriente e Occidente e delle medicine naturali, manager aziendale, scrittore e conferenziere, si propone di realizzare un network mondiale di ricercatori e di gruppi in grado di rappresentare l’avanguardia culturale e spirituale di questa Nuova Era.
L'INTENTO DI LIBERAZIONE
Oggi molte persone vogliono liberarsi da questo tipo di retaggio ed eseguono la pratica dello sbattezzo. Perché uno potrebbe volersi sbattezzare? Secondo l’UAAR, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, ci sono molti motivi validi:
– per coerenza: se non si è più cattolici non v’è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
– per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
– per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, «invade» la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di «condizionamento ambientale» e si diffonde la convinzione che bisogna far battezzare e cresimare i propri figli, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità;
– nel tentativo di far crescere il numero degli sbattezzati, in contrapposizione alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 96% della popolazione italiana;
– perché si fa parte di gruppi «maltrattati» dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi ecc.;
– per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti e dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), il rifiuto del funerale religioso in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti;
– per non essere considerati, dalla stessa legge italiana, «sudditi» delle gerarchie ecclesiastiche. Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a sé stesso […] perciò è chiamato […] a essere obbediente e sottomesso ai capi della Chiesa». Qualora non lo sia, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a richiamare pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì «pubblici peccatori e concubini» una coppia di battezzati sposatisi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, fece causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano infatti a essere sottoposti all’autorità ecclesiastica. Ogni prelato può dunque tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati;
– per un vantaggio economico: se si è battezzati e si vuole evitare di essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, se capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria.
Questo breve excursus delle motivazioni per praticare lo sbattezzo ribadisce di fatto che trattasi di questioni di principio e di soddisfazione personale che però non toccano la sfera energetica. Per risolvere i danni che le ritualità imposte hanno sortito, che siano di origine cattolica o meno, serve invece proprio un approccio energetico potente, come quello che segue.
L’Intento di Liberazione, nella formula qui proposta, va letto per tre volte prima di dormire, alla sera, dopo qualche momento di profondo respiro e raccoglimento personale, per 21 giorni di seguito. Successivamente va ripetuto sempre alla sera, a ogni luna piena, possibilmente recitato con presenza, consapevolezza e intensità, ancora per tre volte. Non ci sono posture particolari da mantenere.
L'INTENTO DI LIBERAZIONE:
UNA FORMULA POTENTE E VIBRANTE DA MEDITARE/RECITARE
«Io, proprio ora, l’unico momento che esiste, faccio appello alla mia essenza profonda, affinché pacifichi le mie ansie e annulli tutto ciò che può interferire con questo sacro intento.
In verità, Io sono quell’essenza!
Io chiedo alla mia Divina Presenza di sigillare la mia aura e di creare un sacro canale protetto in modo che solo il flusso del mio Vero Intento possa raggiungermi.
Io sono quella Divina Presenza.
Io faccio appello all’essenza assoluta del mio essere affinché sigilli e protegga completamente questa sacra esperienza. Io sono.
Io, nel pieno e consapevole esercizio dei miei diritti spirituali, rimuovo e dissolvo completamente ogni presenza ed energia estranea, contratto e battesimo non scelto o dal quale scelgo consapevolmente e responsabilmente di recedere, incantesimo, memoria parassita e tutto ciò, anche di autocreato, che limiti ora la mia libertà e la mia essenza.
Io sono libera - Io sono libero
Io sono libera - Io sono libero
Io sono libera - Io sono libero
In questa incarnazione, con questo deciso atto di libero arbitrio, Io, (mio nome) revoco, annullo e rinuncio a tutti e a ognuno dei compromessi-vincoli-promesse di devozione/obbedienza, voti, iniziazioni-accordi-giuramenti-battesimirituali e contratti di associazione che non sono in sintonia con il mio Bene Supremo, in tutte le mie vite presenti, simultanee, multidimensionali, passate e future in questo Universo e dovunque nella Mente di Dio.
Nel nome della mia Coscienza, Io ordino a tutte le entità – relative ai contratti e alle organizzazioni alle quali rinuncio – di abbandonare i miei corpi fisici, vitali, psichici, sottili e spirituali, le mie energie e il mio campo vitale, ora e per sempre e rimuovo le relative energie e i relativi impianti e dispositivi, in forma retroattiva.
Chiedo alla mia Divina Presenza di essere testimone della mia completa liberazione da tutti i contratti, impianti ed energie aliene, estranee e superflue, e da enti che siano da me conosciuti o sconosciuti.
Io sono completamente libero ORA, SEMPRE, QUI e OVUNQUE nel Tempo e nello Spazio. E oltre.
Io curo e perdono qualsiasi sorgente e causa dei limiti e delle restrizioni che ora sto abbandonando. Curo e perdono me stesso, in tutte le mie incarnazioni, di tutto ciò che deve essere perdonato tra la mia Divina Presenza e la mia Umana Presenza.
Io sono libera - Io sono libero
Io sono purificata - Io sono purificato
Io sono pronta - Io sono pronto
Ora Io faccio appello all’Assoluto dell’Essere, dentro e fuori di me, affinché mi siano restituiti tutti i miei originali poteri, energie, memorie, sensi e archetipi naturali e divini.
Ora Io sono libero dalle catene della dualità. Possa il mio Cuore essere libero da ogni sigillo. Che io possa essere sempre (e per sempre) protetto da tutto ciò che – giungendo da fuori di me – potrebbe impedire il compimento della mia Libera e Vera Volontà. Da ora in poi uso questa rinnovata Libertà e Consapevolezza assumendomi la piena responsabilità per ciò che da me stesso giunge, come è giusto che sia.»
Ripetere per 3 volte, respirando in profondità.
(A cura di Dario Canil e Carlo Dorofatti). Testo interamente tratto dal libro di Dario Canil: Manuale di sopravvivenza energetica.
Per comodità, puoi scaricare qui una versione PDF stampabile di questa potente meditazione di liberazione.
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