Reiki
L'utilizzo della forza del Rituale
Reiki
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Reiki e la Forza del Rituale:
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La persona dotata di grande coscienza non ha bisogno alcuno della ritualità. Il rituale, tuttavia, può risultare molto utile proprio per stimolare, attraverso l'allenamento alla presenza, un'elevata presa di coscienza.
Laddove l'essere umano ha una grande propensione a coltivare le abitudini, per lo più a livello inconscio, la ritualità può diventare una valido alleato per favorirne lo sviluppo del proprio elevato potenziale coscienziale. Il rituale viene utilizzato consapevolmente a tale scopo come un'ancora. In effetti non sono considerabili rituali solo elementi esoterici quali una danza sciamanica o il lasciarsi trasportare dai suoni di un tamburo, oppure il seguire lo schema di una funzione religiosa, ma tutti gli elementi ripetitivi che si rincorrono da una giornata all'altra più o meno inconsapevolmente. Tu puoi rendere le tue ritualità consapevoli e usarle strategicamente come ancora per agganciare, collegare ad esse specifici effetti: per quanto attiene alla tua pratica del Reiki ovviamente ci si riferisce all'autoguarigione.
La ritualità è la ripetizione continua di determinate pratiche. Per esempio prima di concederti un autotrattamento Reiki tu spegni il cellulare, fai in modo che nesssuno ti disturbi per il tempo prefissato, ti lavi le mani, ti togli l'orologio, ti metti comodo nel tuo posto preferito, regoli la luce in modo opportuno, eventualmente accendi dell'incenso o fai suonare della musica, cominci il trattamento con la bilanciatura al cuore, pronunci mentalmente o a voce alta un determinato intento, etc.
Ripetere questa sequenza di atti è un rituale e fare ogni gesto consapevolmente e con tutta la tua presenza favorisce il potenziamento del rituale stesso. La potenza del gesto rituale aumenta poi notevolmente attraverso la sua continuità, ovvero la sua ripetizione per settimane, mesi, anni... Attraverso il rituale viene agganciato e fissato il tuo atteggiamento interiore di calma, il tuo intento di guarigione, la consapevolezza della tua presenza e come un'ancora, ogni volta che ti cali nella sequenza di quel dato rituale il tuo inconscio ti predispone a quell'atteggiamento, quell'intento, quella consapevolezza.
L'ancora rituale diventa allora capace di portarti in pochi istanti nello stato di quiete e di amorevole contatto con te stesso che hai così diligentemente allenato. Anche gli esercizi proposti nel Programma di 21 giorni per i vari Livelli Reiki hanno altrettanta forza rituale.
«Quando perdete il contatto con la quiete interiore, perdete il contatto con voi stessi. Quando perdete il contatto con voi stessi, vi perdete nel mondo. Il vostro più profondo senso del sé, di chi siete voi, è inseparabile dalla quiete. Questo è l'Io Sono, che è più profondo del nome e della forma. La quiete è la vostra natura essenziale. Che cos'è la quiete? È lo spazio interiore o la consapevolezza nella quale le parole di questa pagina sono percepite e diventano pensieri. Senza quella consapevolezza non vi sarebbe percezione, non vi sarebbero pensieri, non vi sarebbe il mondo. Voi siete quella consapevolezza camuffata da persona.» (Eckhart Tolle)
Sezione L'OPPORTUNO ATTEGGIAMENTO NELLA PRATICA DEL REIKI
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