non siamo fatti per essere carnivori
L'EVIDENZA FISIOLOGICO-STRUTTURALE
Una via consapevole di contatto con sé, di rilassamento, di risveglio della presenza, di risveglio dello spirito Gli esseri umani sono molto spesso descritti come "onnivori": questo è sbagliato. Tale classificazione e' basata sull'"osservazione" che normalmente essi si nutrono di una grande varietà di cibi vegetali e animali. Tuttavia, cultura, tradizione e formazione giocano come elementi di disturbo nella valutazione delle nostre pratiche alimentari. Quindi, la mera osservazione non si può considerare come la tecnica migliore nel cercare di identificare quale sia la dieta più "naturale" per l'uomo. Per quanto la maggior parte degli esseri umani sia chiaramente onnivora dal punto di vista "comportamentale", resta da chiarire se lo sia altrettanto da un punto di vista strutturale-anatomico. Focalizzarsi sull'anatomia e sulla fisiologia umana rappresenta il modo migliore e più obiettivo di affrontare la questione. I mammiferi si sono anatomicamente e fisiologicamente adattati a procurarsi e a consumare un particolare tipo di cibo (è una pratica comune cercare di dedurre la probabile dieta delle specie estinte attraverso l'esame delle caratteristiche anatomiche dei loro resti fossili). Quindi, dobbiamo osservare i mammiferi carnivori, erbivori ed onnivori per individuare quali caratteristiche anatomo-fisiologiche sono associate ai diversi tipi di dieta e comparare le nostre caratteristiche per vedere a quale gruppo apparteniamo davvero. Volendo definire un metodo per verificare se gli umani sono degli onnivori naturali, la procedura dovrebbe essere questa:
NATURALMENTE, QUESTA VERIFICA, PER QUANTO PIUTTOSTO ELEMENTARE, NON E' MAI STATA FATTA, E OGNI INDICAZIONE, DI QUALUNQUE FONTE, DEL FATTO CHE GLI UMANI SIANO "ONNIVORI", RIFERISCE SOLAMENTE LE TENDENZE CULTURALI, E NON DATI OGGETTIVI DI NATURA FISIOLOGICA E BIOCHIMICA. Ecco dunque il confronto tra le caratteristiche dei carnivori, erbivori, onnivori (notare che nel seguito, con il termine "erbivori" si comprendono anche i "frugivori").
MUSCOLI FACCIALI Carnivori: ridotti, per permettere un'ampia apertura della bocca Erbivori: ben sviluppati Onnivori: ridotti Umani: ben sviluppati
TIPO DI MANDIBOLA Carnivori: ad angolo non ampio Erbivori: ad angolo ampio Onnivori: ad angolo non ampio Umani: ad angolo ampio
POSIZIONE DELL'ARTICOLAZIONE MANDIBOLARE Carnivori: sullo stesso piano dei denti molari Erbivori: al di sopra del piano dei molari Onnivori: sullo stesso piano dei denti molari Umani: al di sopra del piano dei molari
MOVIMENTO MANDIBOLARE Carnivori: tranciamento; minimo movimento laterale Erbivori nessun tranciamento buon movimento laterale e ant.-posteriore Onnivori: tranciamento; minimo movimento laterale Umani: nessun tranciamento; buon movimento laterale e ant.-posteriore
PRINCIPALI MUSCOLI MANDIBOLARI Carnivori: temporali Erbivori: massetere e pterigoideo Onnivori: temporali Umani: massetere e pterigoideo
Apertura della bocca in rapporto alla dimensione della testa Carnivori: grande Erbivori: piccola Onnivori: grande Umani: piccola
DENTI INCISIVI Carnivori: corti ed acuminati Erbivori: ampi, piatti e a forma di spada Onnivori: corti ed acuminati Umani: ampi, piatti e a forma di spada
DENTI CANINI Carnivori: lunghi, affilati e curvi Erbivori: non taglienti e corti o lunghi (per difesa), o assenti Onnivori: lunghi, affilati e curvi Umani: corti e smussati
DENTI MOLARI Carnivori: affilati, a forma di lama frastagliata Erbivori: piatti con cuspidi, superfici complesse Onnivori: a lame affilate e/o piatti Umani: piatti con cuspidi nodulari
MASTICAZIONE Carnivori: quasi nessuna; deglutizione del cibo intero Erbivori: necessaria una prolungata masticazione Onnivori: deglutizione del cibo quasi intero e/o semplice schiacciamento Umani: necessaria una prolungata masticazione
SALIVA Carnivori: assenza di enzimi digestivi Erbivori: enzimi digestivi per i carboidrati Onnivori: assenza di enzimi digestivi Umani: enzimi digestivi per i carboidrati
TIPO DI STOMACO Carnivori: semplice Erbivori: semplice o a camere multiple Onnivori: semplice Umani: semplice
ACIDITA' DELLO STOMACO Carnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco Erbivori: pH 4 - 5 con cibo nello stomaco Onnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco Umani: pH 4 - 5 con cibo nello stomaco
CAPACITA' DELLO STOMACO Carnivori: 60% - 70% del volume totale del tratto digestivo Erbivori: inferiore al 30% del volume totale del tratto digestivo Onnivori: 60% - 70% del volume totale del tratto digestivo Umani: tra il 21% e il 27% del volume totale del tratto digestivo
LUNGHEZZA DELL'INTESTINO TENUE Carnivori: da 3 a 6 volte la lunghezza del corpo Erbivori: da 10 a piu' di 12 volte la lunghezza del corpo Onnivori: da 4 a 6 volte la lunghezza del corpo Umani: da 10 a 11 volte la lunghezza del corpo
COLON Carnivori: semplice, corto e liscio Erbivori: lungo, complesso, puo' essere con anse Onnivori: semplice, corto e liscio Umani: lungo, con anse
FEGATO Carnivori: puo' detossificare la vitamina A Erbivori: non puo' detossificare la vitamina A Onnivori: puo' detossificare la vitamina A Umani: non puo' detossificare la vitamina A
RENI Carnivori: urine estremamente concentrate Erbivori: urine moderatamente concentrate Onnivori: urine estremamente concentrate Umani: urine moderatamente concentrate
UNGHIE Carnivori: artigli affilati Erbivori: unghie piatte o zoccoli Onnivori: artigli affilati Umani: unghie piatte
Tratto da "The Comparative Anatomy of Eating" di Milton R. Mills, M.D.
L'UOMO NON E' UN CARNIVORO NATURALE L'uomo non è carnivoro. L'organismo dell'uomo, contrariamente a quello dei carnivori, non è fatto per mangiare cadaveri di animali perché ne rimane intossicato a causa delle sostanze tossiche contenute nella carne stessa. L'organismo di un animale carnivoro cerca di espellere la carne dal proprio corpo con la massima velocità possibile, data la sua tossicità. Una riprova di questo è data dal fatto che il suo intestino è lungo 3-6 volte il corpo, mentre quello dell'uomo (e degli animali frugivori) è pari a 9-12 volte la lunghezza del corpo. Inoltre le mucose spesse e muscolose dei carnivori tollerano forti succhi gastrici, necessari alla digestione della carne, mentre l'uomo ne rimane danneggiato. L'essere umano appartiene all'ordine dei primati antropomorfi, per loro natura frugivori, cioè atti a consumare frutti, foglie, semi. La neurofisiologia, l'embriologia, l'anatomia comparata confermano come l'uomo sia strutturato per cibarsi di frutti, germogli freschi, foglie tenere, tuberi, radici e non di muscoli ossa ed interiora come i carnivori. Questi infatti hanno conformazione dentale, patrimonio enzimatico, organi visivi, strutture di offesa, caratteristiche di potenza e d'aggressività, apparato digerente, intestinale, escretorio, sudorifero, circolatorio adatti ad utilizzare l'alimento carneo anche come fonte glucidica, consumandolo crudo e completo di interiora e sangue. Gli esseri umani senza mezzi artificiali difficilmente sarebbero in grado di cacciare. Molti sono ormai gli scienziati concordi nell'affermare che l'uomo si è convertito a consumare muscoli di animali (in principio carogne) per necessità legate alla inospitalità delle foreste nell'ambiente originario, circa 2 milioni di anni fa nell'era Neozoica, periodo Pleistoccne. In quell'epoca avvennero infatti glaciazioni, interglaciazioni (ritiro dei ghiacciai e avvento di climi più caldi) e periodi di siccità contrapposti a forti diluvi: eventi climatici instabili ed irregolari che decretarono la riduzione di gran parte della vegetazione spontanea, nonché il mutare delle foreste in savane. L'Homo Habilis sarebbe dunque passato al carnivorismo per poter sopravvivere, pagando però lo scotto di un accorciamento della vita media. L'uomo è diventato carnivoro in epoche in cui non si conoscevano i danni della carne: oggi solo gli esquimesi restano un popolo carnivoro per necessità assoluta. Essi consumano non solo la carne ma anche gli organi interni e le interiora e bevono il sangue. La durata media della vita di questo popolo è di 25-30 anni. Muoiono vittime della arteriosclerosi causata dall'alimentazione carnivora. Oggi noi non ammazziamo direttamente le nostre vittime, ma ci serviamo di intermediari che spesso non vediamo: i dipendenti dei mattatoi, i cacciatori, i pescatori. In questo modo perdiamo un anello importante della catena che unisce l'animale alla nostra tavola e questo sicuramente ci aiuta a giustificare, in qualche modo, una tale ed inutile violenza. Gli animali più forti e resistenti alle fatiche fisiche sono vegetariani: l'elefante, il rinoceronte, l'ippopotamo, le scimmie antropomorfe (scimpanzé, gorilla, etc.) e quelli che l'uomo ha sempre sfruttato per eseguire lavori pesanti: il bue, il cavallo, l'asino. Gli animali prolifici sono vegetariani: il coniglio. Gli animali longevi sono vegetariani: l'elefante. tratto da: Noi siamo vegetariani… e tu?,realizzato da S. Benevento, F. Chiaretti e A. Dolcini,
Disclaimer: tutte le notizie riportate sull'alimentazione vegetariana sono state reperite in rete e sono riportate a titolo esclusivamente informativo, non intendendo in alcun modo sostituirsi a indicazioni di natura medica e/o dietologica.
Indice della Sezione Alimentazione Vegetariana
|
CENTRO OLISTICO TOLTECA - SCUOLA FREE REIKI® PADOVA
Copyright © 1997-2099 Dario Canil. All Rights Reserved
Tolteca di Dario Canil P. IVA 04350520286
Alimentazione Vegetariana: non siamo fatti per mangiare carne