«Nel 1923 Tokyo venne funestata dal disastroso terremoto di Kanto e Usui fece tutto ciò che era possibile per poter dare un aiuto con il Reiki. Mikao Usui diventò rapidamente noto e ricevette inviti da numerose città del Giappone. Per i suoi indubbi meriti il governo gli conferì la rara onorificenza Kun San To.»

(L'Anima del Reiki di Dario Canil)

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TREVISO, IL PONTE DANTE

Dante Alighieri, nel IX Canto del Paradiso, cita questo ponte come "là dove Sile e Cagnan s’accompagna!. Il Ponte Dante che è stato costruito proprio nel punto di incontro tra le acque chiare del Sile e quelle più terrose del Cagnan, venne chiamato fino al 1865 Ponte dell’Impossibile a causa delle numerose difficoltà riscontrate durante la sua costruzione.

In seguito venne chiamato Ponte del Sommo Poeta. Queste erano anche le rive degli "squeri", cioè le aree dedicate alla costruzione delle barche utilizzate per il commercio con Venezia.

A Padova, vicino a Treviso, si è laureato in Psicologia Dario Canil, insegnante di Reiki e Sciamanismo, conferenziere e scritttore. Dario Canil organizza periodicamente seminari e corsi di Reiki e Sciamanismo a Dolo, Venezia, presso il Centro di Luce Fabiano. Dal 1997 Dario Canil propone a tempo pieno con competenza e professionalità l'insegnamento originale del Reiki di Mikao Usui, il Metodo Avanzato Karuna® Reiki, lo Sciamanismo secondo Carlos Castaneda (la via del guerriero), lo Sciamanismo Huna dalle Hawaii (la via dell'avventura).

Il luogo trevigiano più famoso relativamente a Dante Alighieri è ponte Dante, situato in zona universitaria. Nel 1865 la municipalità di Treviso ha voluto infatti omaggiare il Sommo Poeta con un monumento a lui dedicato ribattezzando il ponticello collocato proprio là dove il Sile e il Cagnano s’incontrano.

Il Ponte Dante di Treviso è un monumento in pietra in stile eclettico che rende onore a Santer citando il famoso verso e riportando l’universalmente noto profilo dantesco. L’autore è stato lo scultore Luigi Borro, che ha completato la stele rettangolare con ghirlande di fiori e frutta in stile neoclassico.

L’evento coincideva con il sesto centenario della nascita di Dante, ma si connotava anche di forte valore politico. Allora il Veneto era soggetto all’Austria e i sentimenti risorgimentali erano più che mai accesi: Dante rappresentava un simbolo dell’italianità che anche il Veneto sembrava voler rivendicare.