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REIKI PRATICO di SECONDO LIVELLO

 

Verbalizzazione positiva e Reiki

 

LA VERBALIZZAZIONE POSITIVA
CON IL SECONDO LIVELLO REIKI

L'USO CREATIVO DEL POTERE DEL PENSIERO POSITIVO

 

Verbalizzazione positiva e Reiki

 

 

Verbalizzazione positiva e Reiki

Il concetto di "verbalizzazione positiva" indica, nella pratica Reiki, l'uso consapevole del pensiero positivo. Sono ormai noti da decenni in psicologia gli effetti devastanti causati da continue e ripetute autosuggestioni negative quali per esempio: «non capisco mai niente», «non combinerò mai nulla nella vita», etc.
Formulazioni di questo tipo vengono reiterate senza la consapevolezza dei danni che provocano. Si tratta di pensieri-forma "negativi" che molto spesso hanno avuto origine da altri durante l’infanzia («sei un buono a nulla!!!») e che poi crescendo sono stati interiorizzati, nutriti e sviluppati da noi stessi («SONO un buono a nulla!!!»)

Ognuno di noi inconsapevolmente ha dato potere a molti pensieri-forma negativi ignorando persino che ogni pensiero-forma (o elementale) è una vera e propria realtà energetica.
Diventa importante dunque "ristrutturare" il nostro linguaggio (anche a livello di pensiero) quando ci accorgiamo di questa presenza subdola e ostile.

Parimenti, in quanto canali Reiki, è importante che il nostro intento di portare amore, consapevolezza e guarigione venga espresso secondo una formulazione positiva. Su piani di esistenza non accessibili alla coscienza ordinaria il pensiero, come la visualizzazione, ha una vera e propria capacità strutturante.

Il pensiero e la visualizzazione creano, in altri piani dell'esistenza, realtà altrettanto reali di quelle riconosciute nel nostro piano di percezione ordinaria. Una simile conoscenza va sfruttata per non farsi del male senza volerlo, per non farne agli altri e per creare con efficacia potenti strategie di guarigione.

Durante gli autotrattamenti o i trattamenti ad altri è utile pronunciare con convinzione frasi positive che riguardano sia aspetti generali sia aspetti particolari. Per es.

Verbalizzazione positiva e Reiki «l’Energia Universale d'Amore del Reiki fluisce in me per portare pace ed armonia, guarigione e salute»;
Verbalizzazione positiva e Reiki«concedo sempre più spazio all'amore che è in me, mi apro al sentire e all'energia, dico sì a tutti i miei sentimenti, mi accetto con fiducia»;
Verbalizzazione positiva e Reiki«l'energia fluisce direttamente nella mia caviglia destra, i tessuti si sgonfiano, il dolore si scioglie. La mia caviglia sta guarendo nel più breve tempo e nel miglior modo possibile»;
Verbalizzazione positiva e Reiki«l’energia Reiki accelera rapidamente la guarigione della ferita alla gamba. La mia gamba sta sempre meglio».
A ognuna di queste formulazioni si può aggiungere il potere amplificante-rinforzante del 1° simbolo Choku Rei (sia come disegno che come pronuncia del mantra).

Conviene sempre e comunque usare una forma linguistica positiva. Se un intento positivo viene espresso attraverso una negazione, come per es. «chiedo all’universo che i denti non ti facciano più male», corriamo il rischio che tale frase si trasformi nel messaggio «chiedo all’universo che i denti ti facciano più male», in quanto le negazioni sono prive di senso nel linguaggio primario (primitivo) dell'’inconscio. Meglio allora «chiedo all’universo che i tuoi denti stiano bene», o «che il tuo mal di denti passi rapidamente».

Verbalizzazione positiva e Reiki
Verbalizzazione positiva e Reiki
 

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