REIKI INFO presenta interessanti articoli del prof Corrado Malanga:
il massimo esperto mondiale di interferenza aliena (ufo abduction)

 

TRIADE COLOR TEST
DINAMICO FLASH

di CORRADO MALANGA
(31 dicembre 2012)

 

TCDTF - TRIADE COLOR TEST DINAMICO FLASH

«Questo articolo descrive la procedura finale standard che permette, a chi la pratica, di acquisire la potenziale capacità di accedere alla consapevolezza del proprio sé. In questo test, o procedura sperimentale, convogliano tutte le esperienze teorico pratiche delle nostre ricerche nel campo della percezione umana, applicata allo studio dei fenomeni esogeni al pianeta Terra. La precedente procedura, da cui questa prende spunto, aveva come scopo il tentativo di porre rimedio al fenomeno delle adduzioni aliene. Avevamo infatti individuato una procedura nominata Triade Color Test Dinamico (TCTD), che aveva dato ottimi risultati. La procedura del semplice TCT prevedeva una simulazione mentale molto complessa, che veniva guidata da un operatore esterno, che faceva simulare all’addotto una stanza mentale completamente buia, in cui erano presenti alcune sfere che mimavano delle lampade spente. Queste lampade venivano accese (evocate) mentalmente dal soggetto addotto, in un ordine ben preciso e ideicamente simulavano le tre componenti del proprio sé: mente, spirito ed anima. Attraverso un semplice meccanismo archetipico, analizzando i colori delle tre lampade, si poteva ottenere un quadro psicologico preciso del soggetto esaminato e delle sue problematiche, sia che esse dipendessero dalla presenza dell’interferenza aliena, sia che dipendessero da psichismi propri del soggetto, legati alle sue esperienze di vita vissuta.

 

Corrado Malanga

 

Nel caso di soggetti addotti, i colori delle sfere luminose venivano fatti correggere dall’operatore, facendo raggiungere l’obiettivo di ottenere i colori archetipali corretti, identificati su base ideico-statistica in verde, per la mente, rosso per lo spirito e blu o giallo per la parte animica. Per un approfondito studio del meccanismo ideico cerebrale, leggere i precedenti lavori ed in particolare quelli che si riferiscono al TCT (Tutti i colori dell’anima, dello stesso autore). Si chiedeva in seguito al soggetto di individuare la presenza di altre sfere luminose all’interno della sua stanza mentale che corrispondevano ad intrusi di natura aliena. La mente del soggetto archetipalmente, vede gli intrusi come sfere luminose di appropriati colori ed, in quel contesto, era possibile identificare le memorie aliene attive, i lux, i parassiti senza corpo e tutti i microimpianti eventualmente presenti nel corpo del soggetto. La sfera animica veniva incoraggiata ad eliminare mentalmente tutti gli oggetti ed i soggetti estranei alla stanza mentale con il proprio atto di volontà. Si eliminavano poi le connessioni di anima con i costruttori di questo universo virtuale duale, con l’Uomo Primo, con il corrispondente soggetto dell’antiuniverso e con la parte ancora gerarchicamente più alta di questa struttura, identificabile nel mito indiano con le figure dei creatori Shiva e Vishnu (Leggere Genesi III, dello stesso autore). Una volta che, il soggetto, si fosse differenziato dai suoi creatori manipolatori, si chiedeva alla parte animica di visionare, attraverso un ideico scanner, il corpo dell’addotto, verificando la presenza di microimpianti alieni e militari, distruggendone uno per uno, con il proprio atto di volontà.

Successivamente si chiedeva alla parte animica di cercare nello spazio tempo tutti i contenitori copia dell’addotto, che venivano individuati ed eliminati attraverso l’atto di volontà. L’esame della time line, condotto dalla parte animica, verificava che nel futuro e nel passato non esistessero più scene di adduzione. Il soggetto veniva così completamente liberato dal problema adduttivo. In alcuni casi si faceva percorrere, attraverso la consapevolezza della propria parte animica, un percorso che chiamavamo “album delle fotografie”, dove si individuavano tutte le tipologie degli alieni che erano venuti a disturbare l’esistenza dell’addotto, per far prendere coscienza ad anima della situazione passata: gli alieni venivano così riconosciuti ed identificati, a livello conscio, per evitare ulteriori inconsapevoli adduzioni.

Infine le tre sfere venivano unite in una sola sfera di colore bianco o giallo, ideicamente simboleggiante la somma del rosso, del verde e del blu o del giallo. La fusione delle tre consapevolezze della triade veniva percepita ideicamente come la somma algebrica delle tre frequenze nel visibile dei tre colori e la mente produceva automaticamente il colore somma. I risultati di questa procedura, che durava in media due ore e quaranta minuti, prevedeva di far acquisire alla triade la necessaria consapevolezza per non farsi più sottoporre a azioni di adduzione, sia da parte di alieni, che da parte di militari, che da influenze di creatori cosmici di varia natura. I risultati, anche se buoni, non erano ancora ottimali. Molti soggetti, dopo il trattamento, acquisivano la capacità di difendersi dall’alieno ma sovente, a causa di gravi deficienze psicotiche pregresse, non erano in grado di mantenere questa posizione nell’arco di tutta la loro esistenza su questo pianeta. Erano perciò necessarie ulteriori applicazioni di questa metodologia che peraltro, se condotta con sufficiente esperienza, conduceva comunque alla liberazione dell’addotto che, nell’arco della propria vita, poteva accusare ancora qualche ricaduta, determinata dal fatto che, nell’agenda aliena, non sono previste strategie alternative alla classica adduzione. L’utilizzo di questa lunga procedura portava con sé una serie di insuccessi totalmente determinati dalla mancanza di palese volontà degli stessi addotti, nel volersi realmente liberare dalla matrice aliena. Sorgevano infatti, all’interno dell’addotto, reazioni psicotiche di varia origine, che portavano il soggetto stesso a concludere che la vita con l’alieno era migliore di quella senza. La vecchia procedura prevedeva anche la costruzione di una ideica campana protettiva che avrebbe avvolto la stanza mentale dell’addotto, facendo in modo che l’immagine ideica dell’alieno rimanesse al di fuori di essa, non potendo più invadere il contenitore (il corpo) dell’addotto. Questa barriera, veniva garantita dalla energia della parte animica che veniva messa a guardia della triade, all’interno dello stesso contenitore umano, reso così inespugnabile. Ma anche così facendo, notavamo che tutte le volte che il Super-Io del soggetto, cioè l’autostima che al Super-Io è legata, veniva a mancare, la barriera mentale diveniva fragile e prima o poi cadeva sotto le insistenti manovre aliene.»

 

La Nuova Procedura

«Nell’ultimo anno, abbiamo potuto effettuare ulteriori osservazioni sperimentali che ci hanno condotto ad individuare errori procedurali contenuti nel vecchio TCTD. Tali nuove osservazioni sono emerse da uno studio, a livello quantistico, dell’universo. In particolare la comprensione che l’universo non è duale ci poneva di fronte all’idea che non esiste separazione. La dualità, come abbiamo avuto modo di descrivere nella terza parte della trilogia dal titolo Genesi, che abbiamo pubblicato qualche tempo fa, è un inganno percettivo della mente umana...»

 

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