Consigli per la salvaguardia energetica

La protezione degli operatori dei trattamenti Reiki ed energetici in generale

Dario Canil, Avrah Ka Dabra - creo quel che dico

 

 

PROTEZIONE E DIFESA ENERGETICA:
SUGGERIMENTI SUL VIVERE EFFICACEMENTE PROTETTI
DALLE INSIDIE DI UN MONDO PREDATORIO

 

Un buon operatore Reiki è innanzitutto colui che si accosta alla persona che richiede un trattamento con sobrietà, gentilezza e cuore aperto; colui che con viva presenza e consapevolezza si dedica all'ascolto dell'altro ed esprime un atteggiamento amorevole e rispettoso. Ma un buon operatore Reiki, anche per poter continuare ad essere un "buon operatore", ha bisogno, prima di tutto, di prendersi cura di sé.

E di questo fanno parte cose quali ascoltarsi, sapersi prendere del tempo libero, mangiare bene, riposare in modo adeguato, coltivare un atteggiamento ottimistico, lavorare su di sé, ecc.

 

RENDERSI INACCESSIBILI

Un'altra cosa importantissima che l'operatore Reiki dovrebbe fare è rendersi inaccesibile: imparare a non aprirsi alle scorie energetiche altrui che non vuole e di cui non ha certo bisogno. Nel Reiki, come sappiamo, è assai facile curare gli altri in modo naturale: l'energia che è intelligenza e consapevolezza sa cosa deve fare e come farlo.

Considerando che ogni sintomo è un messaggio che il corpo dà a se stesso, l'efficacia del trattamento dipende da quanto la persona, intimamente (ovvero al di là dei suoi processi mentali) si autorizza a guarire attivando le sue risorse in base alla consapevolezza raggiunta.

Ma per essere dei buoni "guaritori" energetici naturali occorre saper entrare in contatto con sé, aprirsi all'ascolto (introspezione) - perché non si può cogliere dell'altro nulla che non si sia prima colto in se stessi - osare fare del lavoro su di sé per trasformare e rafforzare se stessi ed il proprio corpo fisico, per purificare il corpo emozionale ed eliminare il più possibile le proprie scorie energetiche, fino a poter trattare altre persone senza essere contaminati a propria volta.

 

Spezza le catene con il seminario di Protezione e Difesa proposto dall'insegnante di Sciamanismo e Reiki Dario Canil

 

 

Le varie forme di energia negativa,
qui sinteticamente elencate:

 

Quando si esegue un trattamento si realizza un contatto energetico tra persone, e per quanto Reiki sia pulito, non si può prescindere dalle due persone protagoniste dell'azione energetica. L'influenza energetica è reciproca ed è capace di produrre effetti sia in chi dà energia sia in chi la riceve. Del resto basta ricordare quanto velocemente si tenda a rallegrarsi stando vicino a una persona felice e quanto altrettanto facilmente si tenda a rabbuiarsi al cospetto di una persona depressa.

Lo scambio emotivo tra persone in relazione è sempre reale. E' fondamentale divernire coscienti di quanto sta accadendo. All'affiorare improvviso di emozioni o sensazioni l'operatore dovrebbe sentire quanto ciò dipenda da se stesso e quanto sta invece captando dall'altro. L'organismo umano si difende spontaneamente, a tutti i livelli: se si entra in una stanza piena di fumo facilmente si inizia a tossire e lacrimare; il corpo sta reagendo agli elementi tossici. Parimenti accade con le energie sottili: esse scatenano una reazione, capace persino di scuotere profondamente. Eppure molto spesso tali reazioni non vengono registrate per quello che realmente sono, ovvero l'incontro con energie "negative", ma piuttosto vengono razionalizzate per essere riportate nei confini più rassicuranti delle cose note.

 

LA "CONTAMINAZIONE"

Per un operatore Reiki è importante mantenere distacco e lucidità mentre tratta, in modo da non contaminare il ricevente con la propria energia e al tempo stesso non venire contaminato. Il fattore "contaminazione" è molto poco considerato negli ambiti socio-sanitari: coloro che istituzionalmente si fanno carico di accogliere il dolore e la malattia altrui non hanno i mezzi - perché non vengono insegnati - per far fronte a quell'insieme di scorie, non solo emozionali, ma energetiche che si accumulano sempre più nel tempo.

Una volta esaurite le loro risorse energetiche e continuando ad accumulare l'energia negativa dai pazienti, spesso si ammalano loro stessi.

 

INTENTO INFLESSIBILE, DISCIPLINA, SILENZIO INTERIORE: ALLENARSI AL DISTACCO

Operare nel campo dell'aiuto al prossimo sia come operatore medico tradizionale sia come operatore elle discipline bionaturali non significa solo acquisire le tecniche adatte. Occorre invece dedicare tempo e intento per rafforzare la propria persona ed acquisire il necessario distacco al fine di tutelare la propria salute. Un insegnante dovrebbe andare ben oltre la mera tecnica e superare anche l'impazienza degli allievi - che vorrebbero tutto subito. Dovrebbe stimolare i suoi studenti a dedicare tempo e costanza all'apprendimento e all'applicazione di tecniche per coordinare e rafforzare il corpo fisico (come per esempio avviene in alcune arti marziali), il corpo emozionale e il corpo energetico, in modo da aquisire distacco e contemporaneamente mantenere la piena presenza.

Visualizzare una luce protettiva intorno a sè è una buona cosa, ci sono molte varianti di questa tecnica; ma questo non basta in quanto rischia di diventare un superficiale alibi mentale, insomma un altro modo di "raccontarsela". Una barriera protettiva efficace non si crea con un semplice atto mentale: essa è il risultato di pratica, sforzo, disciplina. E di un intento inflessibile. Più energia si riesce a mettere grazie all'allenamento, più impenetrabile diventa la barriera.

La contaminazione può provenire da diverse impronte energetiche esterne, sia umane sia ambientali sia aliene. Più si è puliti - dalla propria spazzatura emozionale e mentale - durante un trattamento (ma vale anche per ogni altro ambito della vita) e più si è al riparo dall'attrarre per risonanza determinate energie "negative".

Purificazione significa semplicemente buon cibo, buon sonno, buone relazioni, buoni pensieri, buone parole, buone azioni, ecc Oltre alla purificazione, per prevenire la contaminazione energetica è fondamentale allenarsi al distacco. Non è un mero concetto intellettuale. Solo un disciplinato allenamento individuale (fisico e mentale) evita all'operatore l'attaccarsi ai drammi esistenziali della vita altrui come sanguisughe.

Di fronte all'impeto dell’energia negativa l'operatore Reiki dovrebbe essere come una potente diga.

Questo distacco richiede assai più sforzo di una semplice visualizzazione o della manifestazione della volontà e richiede anche uno sforzo per superare una resistenza acquisita attraverso la socializzazione e vissuta come senso di colpa. Sentirsi in colpa perché si è freddi e distaccati. Il distacco di cui si parla qui è simile a quello espresso da coloro che assistendo dei malati terminali sono totalmente distaccati da ognuno di loro, pur essendo totalmente presenti!

Il distacco di cui si parla qui non è mai freddezza, ma ha piuttosto a che fare con l'arte di non raccontarsela, l'arte di non indulgere nell'importanza personale, che recita invece così: "Io ho a cuore gli altri, a me interessano! Io mi sacrifico per gli altri!!!" Questo distacco è anche rispetto. Pur facendo del proprio meglio per aiutare il prossimo è opportuno non sentirsi colpevoli se i risultati non sono sempre quelli auspicati; è opportuno non sentirsi frustrati se colui che riceve il trattamento oppone resistenza energetica.

 

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Rispetto in questo caso significa non forzare una procedura energetica quando il ricevente (anche inconsciamente) non vuole essere aiutato o non è pronto in quel dato momento a sostenere una determinata consapevolezza di sé. Non è corretto obbligare una persona ad accettare un aiuto, per quanto buono o meraviglioso possa sembrare. Una persona ha il libero arbitrio: può scegliere. Voler aiutare a tutti i costi una persona in nome dell'altruismo, della generosità o della cooperazione, può diventare una bieca forma di buonismo, che mette in luce importanza personale, arroganza, eccessivo coinvolgimento in se stessi. L'incessante dialogo interiore è un grosso spreco energetico e limita la percezione.

Lavorare attivamente per entrare in uno stato di silenzio interiore permette di mantenere uno stato di consapevolezza più elevato. Evitare a tutti i costi di nutrire qualsiasi immagine o pensiero negativo (come quello di essere a rischio di contaminazione) e portare l'attenzione in modo disciplinato, silenzioso, sul distacco è un atteggiamento che andrebbe praticato regolarmente finché non diventa naturale ed è capace di formare di per sé una potente barriera difensiva: il confine del rispetto. Creare, mantenere e rafforzare l'integrità energetica è una questione di disciplina e di intento. Eliminare l’importanza personale è la via più efficace per affrontare l’energia negativa. Per realizzare questa trasformazione interiore capace di permettere all'individuo di reagire meglio all'energia negativa e di sviluppare le sue potenzialità creative ci vuole lavoro, tempo, intento.

 

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